Nuova ondata di prepensionamenti a la Repubblica. L’accordo fra governi di ogni colore ed editori italiani per liberarsi, a spese delle finanze pubbliche, dei giornalisti più esperti e soprattutto meglio pagati va avanti dal 2009. Il numero degli esodi ha superato abbondantemente le mille unità. E continua.

Il Comitato di redazione de la Repubblica è stato convocato dalla proprietà, il Gruppo Gedi presieduto da John Elkann, ed è stato informato dell’intenzione di effettuare altri 46 prepensionamenti (oggi si possono fare a un’età minima di 62 anni). Gedi sostiene che Repubblica chiuderà il prossimo bilancio in rosso per 15 milioni di euro e che le uscite sono necessarie per risanarlo.

I 46 esodi sono previsti tra aprile e settembre 2024, dopo che sarà stato firmato l’accordo con il Cdr. La proprietà vuole, in quel periodo, un numero minimo di prepensionamenti di 37 giornalisti. In caso contrario promette tagli a stipendi e contratto integrativo.

Il Cdr ha convocato l’assemblea per il 15 dicembre, per discutere il Piano.

Da quasi quindici anni al settore dell’editoria è stato permesso di ristrutturare le Aziende mandando in pensione i giornalisti con agevolazioni statali, mentre per quasi la totalità delle altre categorie l’età pensionabile veniva alzata.

Professione Reporter

(nella foto, la redazione de la Repubblica, in largo Fochetti, a Roma)

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