L’Agenzia Dire ha reso noto un piano di 28 licenziamenti: 15 giornalisti e 13 grafici. L’Assemblea dei redattori dell’Agenzia ha sottolineato che i licenziamenti avvengono a pochi giorni dalla partenza del nuovo decreto di Palazzo Chigi sulle agenzie di stampa e che “la procedura arriva dopo quasi due anni di contratto di solidarietà in cui i giornalisti hanno sacrificato una cospicua parte del loro stipendio per la salvaguardia dei livelli occupazionali. Sacrifici resi ancora più importanti da pagamenti a singhiozzo degli stipendi, liquidati nell’ultimo anno quasi sempre in due soluzioni”. 

L’annuncio dei licenziamenti “giunge tra l’altro dopo un grave atto ostile da parte dell’azienda che, a fine agosto, ha citato i componenti del Comitato di redazione in un procedimento di mediazione con l’accusa di diffamazione per una nota pubblicata a fine luglio sul sito della Slc-Cgil e mai uscita sui notiziari o sul sito dell’Agenzia Dire”.

L’Assemblea dei redattori ha proclamato lo stato di agitazione sindacale e una giornata di sciopero dei redattori per mercoledì 27 settembre. L’assemblea affida inoltre al Cdr un pacchetto di sciopero di 5 giorni, da utilizzare nell’ambito della trattativa e qualora l’azienda non dovesse ritirare la procedura di licenziamento collettivo e l’azione legale nei confronti della propria rappresentanza sindacale. I redattori dell’Agenzia Dire deliberano inoltre lo sciopero delle firme.

L’Agenzia Dire si priva di quindici giornalisti, ma continuerebbe ad averne più di 50 limite indicato dal nuovo decreto di Palazzo Chigi per ottenere i contributi pubblici.

Dire fu fondata nel 1988 da Antonio Tatò, responsabile dell’Ufficio stampa del Pci e segretario di Enrico Berlinguer dal 1969 al 1984. Il Direttore responsabile è Nico Perrone dal 29 luglio 2011. Da marzo 2022 editore è l’imprenditore Stefano Valore di Villanueva de Castellòn, presidente di SiliconDev, azienda di alta tecnologia e servizi informatici. 

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