Donne Chiesa Mondo di giugno compie un viaggio in Italia, in vista del primo Sinodo con diritto di voto per le donne. Un viaggio per conventi, abbazie, chiese, scuole, archivi fotografici. Incontrando donne credenti che interrogano la Chiesa che cambia. Ascoltando religiose, donne, ragazze, anche di altre religioni, migranti arrivate in un paese nuovo.

Si intitola “Verso il Sinodo” il nuovo numero del mensile dell’Osservatore Romano diretto da Rita Pinci. Maria Giuseppina Buonanno è andata all’abbazia benedettina Mater Ecclesiae, sull’isola di San Giulio in Piemonte, che vive i 50 anni della comunità monastica fondata nel 1973 dalla madre abbadessa Anna Maria Cànopi. Gloria Satta ha percorso la monumentale basilica di Santa Maria Maggiore a Roma, il più grande santuario mariano del mondo occidentale che da sedici secoli domina Roma: un luogo di fede e di bellezza dal valore spirituale e artistico. Francesco Grignetti ha visitato gli archivi fotografici delle congregazioni religiose femminili, scoprendo giacimenti storici e culturali preziosissimi, una documentazione messa insieme per la Memoria, ma di cui si potrebbe perdere memoria: pochissimi sono digitalizzati, con forte rischio per la conservazione e la consultazione futura. Giuseppe Perta riporta l’attenzione sulla storia millenaria delle monache dell’Ordine di Malta, niente affatto chiusa: monasteri femminili giovanniti sono presenti in Spagna (San Juan de Acre, a Salinas de Añana) e a Malta (Sant’Orsola alla Valletta). Antonella Palermo intervista suor Micaela Monetti, nuova presidente dell’Usmi (Unione delle Superiore maggiori italiane), che ha avuto “un sussulto di gioia” quando è stato annunciato che anche le donne voteranno al Sinodo. Snodo importante, avvertito e commentato anche ad Assisi all’assemblea generale della Umofc, l’Unione mondiale delle organizzazioni femminili cattoliche, seguita da Vittoria Priscindaro. Laura Eduati, giornalista e docente di inglese, racconta la sua esperienza di insegnante in una scuola serale a Padova per studenti stranieri adulti, quasi tutti musulmani, dove “i discorsi su Dio e la preghiera sono frequentissimi, poiché l’esperienza della fede è nelle cose concrete e quotidiane in una maniera che agli europei suona in parte anomala, nuovissima”. 

 

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