Luciano Tancredi, direttore del Tirreno di Livorno è stato sfiduciato dalla redazione. Quaranta voti contro, due a favore, 5 schede bianche. In 23 non hanno votato.

In agitazione anche le redazione degli altri quotidiani del gruppo Sae, Gazzette di Modena e Reggio Emilia, Nuova Ferrara (dirette sempre da Tancredi) e Nuova Sardegna.

A Livorno tutto nasce dalla volontà dell’azienda Sae di rivedere gli accordi sottoscritti in sede ministeriale tre mesi fa (26 gennaio) tra Sae e i rappresentanti dei giornalisti, durata concordata 18 mesi.

L’assemblea dei redattori, riunita il 17 maggio 2023, contesta “la volontà dell’azienda Sae di rivedere gli accordi sottoscritti in sede ministeriale tre mesi fa (26 gennaio) con i rappresentanti dei giornalisti, durata concordata 18 mesi”. Scrive il Comitato di redazione: “Si tratta dell’ennesima richiesta di modifica da parte dell’azienda di impegni formali presi in tavoli istituzionali. Nello specifico, sulla scorta della sommaria illustrazione dei conti trimestrali e della proiezione a fine esercizio, è stata messa sul tavolo la necessità di innalzamento della percentuale di cassa integrazione, dall’attuale 18% al 25% per i prossimi dodici mesi. Una decisione che porterebbe un peggioramento ulteriore del livello salariale, dei carichi di lavoro e avrebbe ricadute devastanti sull’organizzazione delle redazioni e sulla qualità del giornale”.

stato di agitazione

Sul tappeto, c’è poi l’ipotesi di ridurre l’organico della redazione, esigenza considerata fondamentale per far quadrare i conti.

L’assemblea ha proclamato, all’unanimità, lo stato di agitazione, che prevede il blocco immediato dell’inserto Toscana Economia e ha affidato al Cdr un pacchetto di cinque giorni di sciopero. I giornalisti “chiedono che il Cdr incontri i soci toscani del Gruppo Sae, in particolare Maurizio Berrighi, Luca Santini, Davide Cilli e Stefano Filucchi, insieme al presidente Alberto Leonardis, per un confronto utile a fare chiarezza su uno scenario di giorno in giorno sempre più preoccupante per il futuro dei posti di lavoro e della testata”.

L’assemblea ha evidenziato l’assenza fondamentale di uno degli attori centrali, “quello che dovrebbe guidare l’organizzazione della redazione, valutarne la tenuta, salvaguardare la qualità, vale a dire il direttore della testata. Si tratta dell’ennesima vicenda nella quale, ad un tavolo in cui si decidono le sorti del giornale con ricadute sull’organizzazione, sul lavoro della redazione, sulla riuscita del prodotto che andrà in edicola, il direttore sceglie di non presentarsi, un’assenza da qualunque confronto sindacale, ma anche dal quotidiano dialogo interno alla redazione, che i giornalisti purtroppo devono registrare da troppi mesi”.

modello locale

Per questo è stato indetto un voto sul direttore: su 47 giornalisti partecipanti, 40 hanno votato la sfiducia al direttore, 2 contrari, 5 schede bianche. Ventitré non hanno votato anche a causa delle modalità: si doveva rispondere a una mail del Cdr, garante della segretezza.

Dice il direttore Tancredi: “Un mese fa ho chiesto io un’assemblea per illustrare il piano utile a rimettere i conti in ordine. Ho parlato della creazione di due hub centrali di desk, di alleggerimento delle 8 redazioni, grazie al lavoro in smart working e al potenziamento dei contratti di collaborazione. Purtroppo il modello del Tirreno è parametrato su 100mila copie vendute. Oggi siamo a 20mila, con settanta giornalisti”. Sull’accusa di essere poco presente, il direttore risponde: “Ho la responsabilità di 4 giornali, oltre al Tirreno, le Gazzette di Parma e Reggio e la Nuova Ferrara, quindi lavoro tre giorni in Toscana e gli altri tre in Emilia. Stiamo puntando, in tutte le testate, sul modello locale, prima la cronaca delle città e delle province e poi l’Italia e il mondo”. La fiducia? “Io ho sempre parlato e parlo con la redazione. Quanto al Cdr, la sfiducia è reciproca. Con il voto non segreto, ha spaccato la redazione”.

toscani e non toscani

Il presidente Sae, Alberto Leonardis, si è detto disponibile a incontrare il Cdr, ma ha escluso la partecipazione degli azionisti: “La richiesta è totalmente bizzarra e irricevibile. Io sono il presidente e amministratore delegato di Gruppo Sae e rappresento tutti gli azionisti dell’azienda, tra cui vi sono soci toscani e non toscani. Sulla base delle deleghe affidatemi dall’assemblea e dal Cda, decido io come e con chi incontrare il Cdr o altri organismi rappresentativi dei giornalisti e/o del personale poligrafico e amministrativo”. Sae ha confermato la fiducia nel direttore Tancredi.

Anche le redazioni degli altri tre giornali diretti da Tancredi e della Nuova Sardegna (sempre Gruppo Sae) sono in agitazione. Il 17 maggio la Gazzetta di Reggio non è andata in edicola e il 16 maggio i siti, i social e i canali web della testata non sono stati aggiornati. L’assemblea dei redattori ha proclamato un giorno di sciopero per protestare contro un piano di riorganizzazione delle pagine sinergiche del gruppo Sae.

spostamento di colleghi

La Federazione nazionale della Stampa italiana è “pronta ad affiancare e a tutelare in ogni sede” i colleghi del Gruppo Sae alle prese da settimane con una dura vertenza con l’azienda.

Il Gruppo Sae risponde che “la  riorganizzazione in atto del lavoro redazionale non integra, al contrario di come sostenuto dalla Fnsi, un piano di ‘sinergie editoriali che prevede la realizzazione di pagine comuni a tutti i quotidiani e la creazione di un’unità redazionale di giornalisti dedicati a questo progetto, con spostamento di colleghi da una sede all’altra senza un accordo coi comitati di direzione’, ma mera assegnazione, così come già avvenuto in precedenza, ad alcuni redattori, provvisti di specifiche competenze, della confezione, peraltro non in pianta stabile, di pagine su temi di cronaca nazionale (Politica, Esteri, Economia, Cultura), che verranno pubblicate  su tutte le testate del Gruppo. Gruppo Sae è ovviamente  disponibile ad  avviare un nuovo  confronto sindacale  con Fnsi, i Cdr e organizzazioni sindacali territoriali per fornire i chiarimenti richiesti”.

(nella foto, Luciano Tancredi)

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