Dopo 35 anni, Il Messaggero, il più importante quotidiano di Roma, lascia definitivamente Ostia, dove vivono 90 mila abitanti, lungo il mare di Roma.
L’editore Caltagirone ha deciso di riconsegnare al proprietario la redazione di via delle Zattere 1, all’angolo con piazza Scipione l’Africano. Da oltre vent’anni in quello slargo c’era l’insegna del giornale. In realtà la redazione non era operativa già da un anno.
tre generazioni
Dal 1986 a oggi -ricorda il sito di Canale 10, tv di Ostia- si sono alternate in quelle stanze tre generazioni di giornalisti e sono cresciuti professionisti apprezzati a livello nazionale. Qui sono state raccontate la lotta all’erosione della costa e il ripascimento della spiaggia, il doppio referendum per la scissione da Roma, la nascita dell’ospedale G.B. Grassi, l’impiego dell’Esercito per demolire le costruzioni abusive, la trasformazione della Meccanica Romana in Cineland, la realizzazione del porto turistico, dall’esordio dell’operazione Mani pulite del presidente dei commercianti Morelli e del generale Ferace, all’annullamento dei clan Fasciani, Triassi e Spada.
Molti giornalisti si sono alternati nella redazione. Stefano Quondam aprì nel 1986, all’epoca contava su Antonio Paolini e su collaboratori come Claudio Razeto, Marinella Colantoni, Annabella Sanfilippo, Enzo Bianciardi, Manuela Minelli, Maurizio Corradini, Adriana Terzo e Salvatore Spoto, iniziatore già nel 1982 delle cronache dal litorale e poi assunto. Anche Fabio Carosi diede il suo prezioso contributo.
punto fisico
Nel 1989, direttore Mario Pendinelli, furono destinati in quella redazione quattro professionisti, tre redattori e un caposervizio. Formarono la prima squadra il capo Francesco Marchioni con Giulio Mancini (ex Il Tempo), Gianfranco Biliotti e Paola Vuolo. Nel tempo si aggiunsero Enrico Gregori come capo, Beatrice Picchi e Luca Bussi. E poi Davide Desario (oggi direttore di Leggo), Francesca Procopio, Mara Azzarelli, Moira Di Mario e per ultimo Mirko Polisano.
Denominatore comune, nei 35 anni, è il fotografo Mino Ippoliti.
Il Messaggero continuerà a seguire le vicende del litorale romano, ma non ci sarà più un luogo fisico dove ricevere informatori e materiale, un presidio sul territorio, un punto di riferimento per i cittadini.
(nella foto, l’ingresso della redazione di Ostia del Messaggero)