“Quirimane”, fu il titolo per annunciare che Mattarella restava Presidente della Repubblica per il secondo mandato. “Patadrag”, quando il governo Draghi si è dimesso. Il titoli del manifesto continuano a colpire, una tradizione, avviata dal genio di Luigi Pintor, che non si ferma. Il manifesto è stato fondato nel 1971, compie quest’anno 52 anni. Nella scia di Pintor, grande titolista fu Riccardo Barenghi, direttore dal 1998 al 2003, noto anche come Jena (corsivista ora su La Stampa), mentre oggi ai titoli si dedicano in particolare Massimo Giannetti, Marco Boccitto e il condirettore Tommaso Di Francesco.
All’inizio del 2023 la redazione del “quotidiano comunista” ha regalato ai lettori il Manifes-top 2022”, pagina speciale online gratis con i contenuti più interessanti dell’anno appena trascorso. Nella pagina, anche gli articoli dello speciale di fine anno “Alternativa à la carte”, “inserto in cui abbiamo provato a illuminare le idee, le battaglie, le utopie di chi, ogni giorno, per mare e per terra, vive e lavora per il bene comune. Con l’obiettivo di dare speranza, gambe e cuore alle alternative possibili”.
gorbaciov e salvini
E una collezione di prime pagine, quelle già citate, ad esempio, e altre come “C’era una voglia”, per la morte di Gorbaciov e “Porto rancore”, sull’insediamento di Salvini al ministero delle Infrastrutture, in missione anti migranti.
Nella storia tanti sono i titoli memorabili: “Pastore tedesco” (elezione di Papa Ratzinger), “Stasera esco” (dimissioni di Ratzinger), “Santo dubito” (funerali di Ratzinger), “Non è Francesco” (elezione di Papa Bergoglio), “Bella Ciao” (morte di Franca Rame), “I have a drone” (attacco di Obama alla Siria), “L’asinistra” (governo Renzi), “E così Fiat” (morte di Marchionne). E “Rimoriremo democristiani” (governo Letta). Pintor, il 28 giungo 1983 aveva inventato “Non moriremo democristiani”, in seguito alla sconfitta elettorale della Dc di De Mita.
offerta con privilegi
A chi vuole “mantenere viva l’informazione libera e critica, quest’anno il manifesto offre un abbonamento cartaceo, a 4,99 € a settimana (Tutto il manifesto), nel quale sono inclusi tutti i privilegi del digitale.
(nella foto, la prima pagina del manifesto quando morì Pintor, titolo di Roberta Carlini)