Le lavoratrici e i lavoratori -130 fra giornaisti e grafici- dell’Agenzia di stampa Dire hanno proclamato lo stato di agitazione a seguito dell’annuncio da parte dell’editore di interrompere il percorso di ammortizzatori sociali, in corso da molti mesi, e di voler procedere con un piano di esuberi pari a circa il 30% della forza lavoro.

L’assemblea “considera l’azione dell’editore un grave strappo della volontà di collaborazione e ricorda che l’attuale situazione finanziaria aziendale, addebitabile in gran parte alla catena di errori e di illeciti della precedente proprietà contestati dall’autorità giudiziaria, non può ricadere sulle spalle dei lavoratori”.
L’assemblea delle lavoratrici e dei lavoratori della Dire delibera inoltre: la propria disponibilità a concorrere ulteriormente alle misure per la tutela dei livelli occupazionali dell’azienda, nello spirito anche del più recente contratto di solidarietà sottoscritto a luglio; un pacchetto di 5 giorni di sciopero da affidare al Comitato di Redazione e alle Rsa dei grafici, da attuare nel caso in cui non si riescano a trovare misure alternative agli esuberi prospettati dall’azienda.

Le lavoratrici e i lavoratori della Dire danno mandato al Cdr e alle Rsa di avviare tutte le interlocuzioni necessarie con la presidenza del Consiglio dei ministri per chiedere di definire nei tempi più brevi possibili la riforma dei criteri per l’assegnazione delle convenzioni con le agenzie di stampa, considerato che da troppi mesi il precedente bando prosegue in regime di proroga, contribuendo a generare incertezza sul futuro dell’informazione primaria.

Da marzo 2022 l’editore della Dire è Stefano Valore, presidente di SiliconDev, azienda di alta tecnologia e servizi informatici. 

Nel settembre 2021 il precedente editore, Federico Bianchi di Castelbianco, 70 anni, psicoterapeuta, è stato arrestato. La Procura di Roma lo accusa di aver pagato mazzette e utilità per circa 500 mila euro per ottenere in maniera illecita affidamenti di progetti del ministero dell’Istruzione per un totale di 23 milioni di euro. A ricevere le tangenti, secondo la ricostruzione dei magistrati, sarebbe stata Giovanna Boda, l’ex capo del dipartimento per le risorse umane, finanziarie del ministero, che nell’aprile 2021 ha tentato il suicidio buttandosi dalla finestra di casa. 

L’Agrenzia Dire è stata fondata nel 1988 da Antonio Tatò, responsabile dell’Ufficio stampa del Partito Comunista Italiano e segretario di Enrico Berlinguer. Il Direttore responsabile è Nico Perrone, dal 29 luglio 2011.

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