Nella sfida dei talk show di prima serata, è spuntato un “alieno” che ha messo in fila i “ nativi”, oramai stanziali da diversi anni: la nuova trasmissione su Rai Tre di Marco Damilano, “Il cavallo e la torre”, puntata sull’approfondimento anziché sul battibecco tra i soliti noti, ha superato in ascolti tutti i concorrenti, “Controcorrente” su Rete 4, “In Onda” e  anche “Otto e mezzo” di Lilli Gruber sulla “7”.

La sorpresa non sta soltanto nello share ma anche nella proposta, diversa da quella tradizionale: il 29 agosto Damilano ha voluto esordire con dieci minuti tutti dedicati al paesino molisano di Pescopennataro, nel suo difficile rapporto con la politica. Facce sconosciute ma eloquenti. Ed è stato subito un successo: “Il cavallo e la torre” ha conquistato il 7,7% di share, distanziando “In onda” (La7) di Marianna Aprile e Luca Telese (5,7%) e “Controcorrente” (Rete 4) di Veronica Gentili (5,4%).

razzismo e progressismo

Nelle puntate successive è prevalso il genere più tradizionale dell’intervista, ma non ai politici di grido e invece faccia a faccia con personaggi di rilievo (Franco Gabrielli, il cardinale Zuppi, il ministro Cingolani) su temi specifici. Risultato: una striscia di primati nel “prime time”, culminati la sera del 5 settembre, serata nella quale tornava sugli schermi Lilli Gruber, che su La7 per l’occasione aveva invitato l’ingegner Carlo De Benedetti e il direttore de La Stampa Massimo Giannini. Da parte sua Damilano proponeva una trasmissione centrata su un personaggio di notevole spessore, la scrittrice nigeriana Chimamanda Ngozi Adichie, ma assai meno popolare e “glamour”.  In sostanza, il “Salotto del Palazzo” contro una voce forte e controcorrente sui temi del razzismo, del femminismo, del progressismo.
Una sfida intrigante, estremamente simbolica. Alla fine “Il Cavallo e la torre” ha conquistato l’8,4% (record in otto giorni), mentre “Otto e mezzo” si è fermata al 6,6%.  Dati che raffrontano le trasmissioni nell’arco complessivo della loro presenza sullo schermo, ma un primato ribadito anche nei dati – riservatissimi – sui 10 minuti durante i quali Damilano e Gruber si sono sovrapposti: la curva di Rai Tre ha costantemente sopravanzato quella della 7.

nuova proposta

Un confronto tra format e contenuti diversi, ma anche una sfida alla quale Damilano è stato chiamato da parte dell’amministratore delegato della Rai Carlo Fuortes: intaccare con un prodotto diverso dai soliti talk show, il primato della rete di Cairo nel campo dell’informazione in prima serata. Fuortes cercava un giornalista che unisse indipendenza, spirito critico, cultura politica e televisiva. Damilano si era dimesso dalla direzione dell’Espresso a seguito dalla vendita da parte di Gedi dello storico settimanale all’imprenditore Jervolino.

Per ora gli ascolti e la novità della proposta danno ragione alla Rai. Ma la stagione è appena iniziata.

Professione Reporter

(nella foto, Marco Damilano, negli studi de “Il cavallo e la torre”)

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