Omaggio a Letizia Battaglia, che dimostrò, assieme ad altri suoi colleghi fotografi, come talvolta le parole non servono.

Quando comincia a fotografare è il 1969, lei ha 34 anni e all’Ora di Palermo è l’unica donna. Nel 1970 si trasferisce a Milano, nel 1974 ritorna a Palermo e crea, con Franco Zecchin, l’agenzia “Informazione fotografica”, frequentata da Josef Koudelka e Ferdinando Scianna. Documenta i delitti di mafia. Ritrae all’hotel Zagarella gli esattori Salvo insieme a Giulio Andreotti. Il 6 gennaio 1980 è la prima fotoreporter sul luogo in cui è stato assassinato Piersanti Mattarella. Nello stesso anno, fotografa la “bambina con il pallone”, nel quartiere palermitano della Cala. Racconta i fatti di sangue, e anche quartieri, strade, feste, vita quotidiana, potere e miseria di Palermo. In bianco e nero. Racconta le bambine e i bambini di Palermo, la città dove da piccoli “si gioca alla mafia”.

Nel 2017 inaugura all’interno dei Cantieri Culturali della Zisa il Centro Internazionale di Fotografia, museo, scuola di fotografia e galleria.

Letizia aveva tre figlie: Cinzia, Shobha e Patrizia Stagnitta.

(foto di Letizia Battaglia, Il Tempio di Segesta, 1986, Napoli, Il gioco della mafia, 1982)

LASCIA UN COMMENTO