Se l’udienza della prima causa (fallimento della società editrice Alice Idea Multimediale) è stata rinviata dal 25 gennaio al 14 giugno, l’udienza della seconda causa contro l’editore de La Nuova Basilicata Donato Macchia, fissata per il 5 aprile, è stata invece aggiornata tra quasi due anni: al 24 ottobre 2023.

Nulla di fatto, dunque, per il giornalista Beppe Lopez che da 23 anni rivendica giustizia per un licenziamento ritenuto illegittimo dal giornale che dirigeva.

Due anni fa, nel giugno del 2020, a seguito della denuncia della Federazione Nazionale della Stampa sui ritardi accumulati dalle due cause (ben dodici rinvii solo negli ultimi otto anni) e di un intervento diretto del Csm presso il Tribunale di Potenza, i giudici potentini hanno emesso le sentenze di primo grado. Ma hanno rigettato ambedue le vertenze intentate da Lopez, negandogli il diritto di partecipazione al fallimento, il riconoscimento di un contratto pur garantito per dieci anni, le mensilità non pagate, il credito relativo al Tfr, i risarcimenti per demansionamento, il mancato preavviso, il credito per spese connesse ai procedimenti penali. Infine, hanno condannato Lopez al pagamento di 25 mila euro per spese processuali.

Lopez ha presentato un ricorso per ambedue le sentenze alla Corte di Appello di Potenza, chiedendo di sospendere, in attesa del dibattimento, l’esecuzione del pagamento delle spese processuali. I magistrati potentini hanno respinto anche questa sua richiesta. Il risultato è che ora Lopez – all’epoca cinquantenne, ormai pensionato e settantacinquenne – deve inviare ogni mese alla curatrice fallimentare un bonifico di 500 euro: dovrà farlo per più di quattro anni, sino all’età di ottanta.

Nel frattempo, dopo i due rinvii decisi a gennaio e nei giorni scorsi dalla Corte di Appello, il legale di Lopez ha presentato una istanza di anticipazione delle udienze fissate rispettivamente a giugno e nell’ottobre del 2023. 

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