di SOFIA GADICI

Su Instagram ha quasi 350mila followers. Le ultime foto che ha condiviso ritraggono militari, anziani nelle loro case distrutte, armi, bambini, macerie, sfollati, carri armati con una “Z” sulla fiancata. Foto e video che raccontano la guerra in Ucraina. 

Cecilia Sala ha 27 anni, è una reporter che più di altri ha portato sul fronte il “nuovo giornalismo”, multiforme, crossmediale, innovativo. Racconta quello che vede sui social, in diretta, lo racconta anche scrivendo articoli per la carta stampata, Il Foglio in particolare, e lo fa attraverso un podcast, il suo Stories.

Il podcast è prodotto da Chora Media, una company italiana fondata nel 2020 da Guido Brera, Mario Gianani, Roberto Zanco e Mario Calabresi, che la dirige. In questo contenitore la giovane reporter racconta storie dal mondo con cadenza quotidiana, e ora naturalmente racconta la guerra. Si tratta di prodotti audio brevi, 15 minuti al massimo, che sono disponibili gratuitamente sul sito di Chora e sulle principali piattaforme audio (come Spreaker, Spotify, Apple Podcasts).

effetti audio

Il racconto di Cecilia Sala arriva direttamente dal campo e il risultato è che l’ascoltatore viene trascinato nei fatti grazie a effetti audio reali, pause, una voce che aiuta a comprendere e a calarsi nella realtà. Il risultato è un successo di pubblico e ottime recensioni degli utenti sulle diverse piattaforme. Il suo è il quinto podcast in Italia nella categoria “programmi” di Apple Podcasts, terzo in assoluto su Spotify. Per Mario Calabresi Stories è seguito da “più di 100mila persone” e Sala può essere considerata “la prima inviata podcast italiana”. Chora Media si è sostituita a tv, radio e giornali: è Chora ad occuparsi di organizzare gli alloggi della sua reporter e i suoi spostamenti, e anche di fornirle un’assicurazione. 

Per Sala lo smartphone è lo strumento di lavoro principale. Si informa sui social, filma e registra con il telefonino. Invia i suoi contributi tramite whatsapp, mentre in Italia ricevono il materiale e assemblano il prodotto. Una nuova frontiera del giornalismo. 

Cina, haiti e Tonga

Prima di raccontare le sue “storie” da Kiev, Sala è andata in Afghanistan quando i talebani hanno riconquistato il potere, ha parlato del Covid in Cina, dell’Iran, di Haiti, di Tonga, Myanmar e Thailandia.

Oltre al Foglio, in passato, Sala ha pubblicato reportage dall’estero su L’Espresso e Vanity Fair. Ha lavorato anche nella redazione di Otto e mezzo, per SkyTg24, con Rai e Fremantle Media. Con Chiara Lalli è autrice del podcast “Polvere”, che racconta l’omicidio di Marta Russo alla Sapienza ed è diventato un libro Mondadori.

Cecilia Sala è nata a Roma il 25 luglio 1995. Nel 2009, ad appena 14 anni, si è fatta notare pronunciando un discorso pubblico contro la mafia durante la Manifestazione delle Agende rosse. Nel 2013 ha fatto le sue prime apparizioni a Piazzapulita e poi a Announo. In seguito ha avuto alcune collaborazioni con Vice Italia e Servizio Pubblico di Michele Santoro. Si è laureata in Economia Internazionale alla Bocconi di Milano nel 2018. Dal 2019 è iscritta all’Ordine dei giornalisti.

(nella foto, Cecilia Sala in Afghanistan)

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