Cinque inviati più cinque operatori, tutti della Rai, per seguire il presidente del Consiglio Draghi. Lo segnala, dalla sua pagina Facebook, in una lettera aperta allo stesso Draghi, il segretario della Commissione vigilanza Rai, Michele Anzaldi (Italia Viva). “Gentile Presidente -dice la lettera, stata 22 marzo- la sua importante visita all’hub di Palmanova in Friuli, da cui partono gli aiuti e i materiali sanitari per l’Ucraina, è diventata un’occasione mancata su un ambito che può apparire minore ma che riguarda pur sempre i soldi dei cittadini, ovvero la Rai. Per seguire l’appuntamento in Friuli, dal valore principalmente simbolico, la Rai ha infatti mandato ben 5 inviati, e quindi presumibilmente con i relativi 5 operatori, come documentato dal sito ‘VigilanzaTv’: Tg1, Tg2, Tg3, Rainews, Gr”.  

Prosegue Anzaldi: “Nel 2014, in occasione della missione dell’allora premier Matteo Renzi in Australia a Brisbane, per il G20, fece scandalo che la Rai avesse inviato 5 giornalisti con relative troupe al seguito del governo italiano. La foto dei 5 microfoni Rai fece scalpore e diventò il simbolo di una stagione che si sarebbe voluto archiviare. Un regolamento interno introdotto dall’Ad dell’epoca, Antonio Campo Dall’Orto, obbligava le testate ad accorpare e condividere gli inviati, per evitare inutili e costose duplicazioni, in particolare in occasioni in cui è raro se non impossibile che si vada oltre le dichiarazioni ufficiali (come a Palmanova). Dalla foto di quei 5 microfoni prese anche le mosse il Piano News che avrebbe dovuto creare un’unica Newsroom, razionalizzando la produzione e mettendo la Rai al pari di tutte le altre tv pubbliche europee. Quel Piano ha fatto tutti i passaggi previsti, è stato approvato nel 2015 dal Cda presieduto dall’ex dirigente di Bankitalia Anna Maria Tarantola e dalla commissione di Vigilanza presieduta da Roberto Fico, ma dopo 7 anni rimane ancora chiuso in un cassetto, e oggi scopriamo anche che la direttiva contro il proliferare di inviati al seguito del premier viene ignorata. Siamo tornati indietro. Forse lei, presidente Draghi, espressione di un’inedita maggioranza allargata e trasversale, è l’unico in grado di poter finalmente dare applicazione a quel Piano News, che farebbe risparmiare a regime ben 70 milioni di euro annui. Palazzo Chigi potrebbe dare un segnale netto all’amministratore delegato Fuortes, nominato da questo governo”.

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