Maurizio Caprara signore della comunicazione istituzionale. Il giornalista del Corriere della Sera dopo aver assistito Giorgio Napolitano nella sua presidenza bis come consigliere e direttore dell’ufficio per la stampa e la comunicazione (2013-2015), è stato nominato da Carlo Fuortes, amministratore delegato Rai, suo assistente per le attività di comunicazione e relazioni esterne. Una novità, poichè da molti anni in Rai non c’è assistente dell’ad o del direttore generale, ma un ufficio stampa che segue tutte le vicende dell’Azienda. In Rai lo stesso Fuortes, poco dopo il suo arrivo, ha nominato Stefano Marroni capo ufficio stampa e poi vicedirettore per la comunicazione. Una nomina interna, come quelle effettuate per le direzioni dei tg. Per la sua immagine personale, invece, ha scelto fuori dai confini dell’Azienda.

Maurizio Caprara è nato nel 1961. Dopo il lavoro al Quirinale, è tornato al Corriere, ha svolto per un solo mese (inizio 2019) il ruolo di capo dell’ufficio stampa del presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati (che in tre anni ha cambiato sei portavoce). Alla fine del 2020 la ministra per l’Innovazione Paola Pisano lo ha scelto come consulente per le relazioni istituzionali e internazionali del Dipartimento per l’Innovazione tecnologica e la digitalizzazione.

Caprara è componente del Comitato Direttivo dell’Istituto Affari Internazionali (Iai) e nel Comitato Scientifico del Centro Studi di Politica Internazionale (Cespi). Ha una lunghissima esperienza di politica estera, è stato per molti anni corrispondente diplomatico del Corriere.

Il Corriere della Sera è il giornale dei portavoce. Attualmente al governo ce ne sono due: Dino Martirano, con la ministra degli Interni, Lamorgese e Lorenzo Salvia con il ministro dell’Economia, Franco. Quando i giornalisti del quotidiano di via Solferino vanno a svolgere un ruolo di comunicazione ottengono, con un paio di eccezioni nella storia, l’aspettativa.

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