di SOFIA GADICI
Volto e voce dell’informazione spagnola, una lunga esperienza nel giornalismo televisivo e in quello radiofonico come presentatrice di diverse testate, scrittrice di libri, vincitrice di premi e riconoscimenti, 57 anni, donna: Pepa Bueno è la nuova direttrice del quotidiano spagnolo El País. Ha l’incarico di guidare la strategia di Prisa, il primo gruppo editoriale spagnolo, che punta alla convergenza di tutti i suoi diversi media.

La nuova direttrice del giornale simbolo della Spagna democratica ha preso il posto di Javier Moreno, in carica dal 2020 e già direttore tra il 2006 e il 2014. Per El País si tratta di tre cambi di gestione in quattro anni. Bueno sarà la seconda donna a capo del quotidiano dopo l’esperienza di Soledad Gallego-Díaz, in carica tra il 2018 e il 2020.

pericoli da affrontare

Un’altra donna al vertice dell’informazione dopo le ultime nomine di Alessandra Galloni a capo della Reuters e Sally Buzbee al Washington Post, mentre dal 2015 al Guardian c’è Katharine Viner. In Italia le donne direttrici sono ancora poche: c’è Agnese Pini alla Nazione, Norma Rangeri al Manifesto, Lucia Annunziata ha guidato l’Huffington Post dal 2012 al 2020. Poco meglio in Rai: Teresa De Santis è stata direttrice di Rai Uno, Daniela Brancati, Bianca Berlinguer e Giuseppina Paterniti al Tg 3.

materia prima essenziale

In una recente intervista al periodico InfoLibre, Bueno si è espressa riguardo lo stato della professione giornalistica e i pericoli che sta affrontando: “Sono preoccupata del grado di polarizzazione e settarismo che rileviamo in questo momento nella società, non solo nei partiti politici, perché è in grado di contaminare anche l’esercizio di una professione (il giornalismo ndr) che se vi cade muore”. Considerato il fatto che i giornalisti hanno le loro idee e che non possono essere completamente messe da parte, secondo Bueno “è indispensabile rimanere fedeli ai fatti ed essere sempre onesti. I fatti sono la materia prima essenziale del nostro lavoro e se vengono influenzati dalla polarizzazione è preoccupante. Questo già avviene, non nella maggior parte dei casi ma sempre più spesso. Bisogna avere rispetto per i fatti, che non hanno necessariamente bisogno del punto di vista di una persona o di una parte della società per essere raccontati. Viviamo in un momento appassionante della storia, un momento critico di passaggio”.

Nell’ultimo decennio Pepa Bueno si è occupata principalmente di radio lavorando alla Cadena Ser, stazione radiofonica leader in Spagna con 4.220.000 persone che l’ascoltano ogni giorno, ed è diventata una delle voci più riconoscibili e apprezzate dal pubblico presentando Hora 25, telegiornale notturno con 1.051.000 ascoltatori.
La nuova nomina sarà sottoposta a votazione non vincolante dal Comitato di redazione del giornale e verrà poi ratificata.
Tra i numerosi premi nazionali e internazionali vinti dalla giornalista c’è il Golden Microphone, il Media Tenor Award per il miglior telegiornale del mondo, il Ondas Award, il Francisco Cerecedo Award for Journalism, il Journalism Award European Salvador de Madariaga, Premio Manu Leguineche per il giornalismo internazionale e Premio Agustín Merello della Cádiz Press Association.
(nella foto, Pepa Bueno)

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