Sabato 15 maggio (il giorno del suo compleanno) la voce di Antonio Megalizzi tornerà a risuonare in radio. In collaborazione con la Fondazione Antonio Megalizzi ed Europhonica, le emittenti del circuito RadUni, l’Associazione degli Operatori e dei Media Universitari Italiani, trasmetteranno a reti unificate i lavori firmati da Antonio, membro della redazione italiana di Europhonica, vittima dell’attentato avvenuto a Strasburgo, nel 2018 insieme al collega polacco Bartosz Orent-Niedzielski. La maratona radiofonica “Non fermiamo questa voce” ha l’intento di mantenere vivi il ricordo, le passioni e i pensieri di Antonio. La maratona andrà in onda dalle 00.00 alle 23.59 di sabato 15 maggio, per un totale di 24 ore. All’interno saranno presenti interviste e approfondimenti realizzati da Antonio Megalizzi e Bartosz Orent-Niedzielski; la lettura del racconto scritto da Antonio intitolato “Cielo d’Acciaio”; contributi inediti realizzati dai giovani degli enti coinvolti. La maratona promuove il premio di laurea dedicato dalle Radio Universitarie alla memoria di Megalizzi e Orent-Niedzielski, aperto a tutti gli studenti europei, promosso da RadUni e tradotto in 27 lingue grazie all’Audio Capacity Service del Parlamento europeo.

Antonio, 29 anni, è deceduto in un letto di ospedale a Stasburgo, il 14 dicembre 2018, dopo essere stato colpito alla testa da un proiettile vagante. Tre giorni prima, 11 dicembre, Antonio sta visitando i mercatini di Natale nella cittadina del Nord-Est della Francia, insieme a due amiche, quando Cherif Chekat, la stessa età di Antonio, 29 anni, originario del Nord Africa, ma nato a Strasburgo, spara sulla folla.

Antonio, originario di Trento, voleva fare il giornalista. Credeva nell’Europa e aveva cominciato a lavorare per Europhonica, web radio universitaria. A Strasburgo, emblema dell’unità del Vecchio Continente, Antonio era andato per seguire un evento al Parlamento Europeo.

Il Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, d’intesa con l’Ordine regionale del Trentino Alto Adige, dopo la sua morte ha conferito il tesserino da giornalista ad Antonio Megalizzi.

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