ROMA – L’ex direttore di Repubblica Mario Calabresi non ha diffamato Davide Casaleggio, figlio del fondatore del Movimento 5 stelle. Con un editoriale, un tweet e un video, tra il 15 e il 16 giugno 2017, Calabresi aveva confermato la notizia di un incontro di Casaleggio con Salvini scritta da Matteo Pucciarelli. A stabilirlo, il 13 agosto scorso, è la giudice di Ivrea Paola Cavarero che rigetta le richieste di Casaleggio e lo condanna a pagare le spese. Già l’Ordine dei giornalisti aveva respinto definitivamente una richiesta di Casaleggio di provvedimento disciplinare nei confronti di Calabresi.

Un anno prima del governo gialloverde Repubblica, il 15 giugno 2017, esce in prima pagina con il pezzo di Pucciarelli. Titolo: “I segnali tra grillini e Lega e l’incontro Salvini-Casaleggio contro le larghe intese”. 

Sul Blog delle stelle la reazione di Casaleggio e di M5S all’articolo è forte: “Oggi Repubblica apre con una notizia falsa in prima pagina. Non ci sarebbe niente di nuovo se non fosse che questa volta riguarda me ed è stata creata ad arte per screditare M5S. Quello dei giornali è un metodo rodato, per comodità lo chiameremo “Metodo Repubblica”, dato che questo giornale ne fa ampio e smodato uso”.

Calabresi non ha dubbi sulla notizia, avendola verificata di persona e con i suoi giornalisti. Ecco il suo tweet: “In un Paese normale i politici non si nascondono dietro false smentite: confermiamo incontro Casaleggio-Salvini. Abbiamo fonti certe”. Ma M5S insiste e vari suoi esponenti negano l’incontro raccontato da Repubblica. Il quotidiano conferma con un video di Calabresi e con un suo editoriale.

La decisione della giudice Paola Cavarero dà torto a Casaleggio e al suo avvocato Caterina Malavenda, e dà ragione a Calabresi e a Virginia Ripa di Meana. Calabresi, scrive la giudice, “sia nel tweet del 15 giugno 2017 (e nel video registrato in pari data) che nell’articolo datato 16 giugno 2017, si è, invero, limitato a rispondere alle critiche formulate dalla controparte, oltre che da esponenti politici estranei al presente giudizio, chiarendo il rigore metodologico adottato e l’attendibilità delle fonti dell’informazione relativa all’incontro Casaleggio-Salvini”.

Scrive ancora Cavarero: “Le espressioni usate, specie se raffrontate ai toni utilizzati dalla controparte, risultano formalmente corrette e misurate”.

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