E’ Daniele Mastrogiacomo il nuovo Presidente del Consiglio di disciplina dell’Ordine dei giornalisti del Lazio, che rimarrà in carica fino al 2028. Mastrogiacomo prende il posto di Vittorio Roidi  che ha ricoperto la carica nel triennio precedente. La nomina è stata fatta dal Presidente del Tribunale ordinario di Roma, Lorenzo Pontecorvo, sulla base dell’elenco di 18 nomi trasmessi al Tribunale dal Presidente dell’Ordine del Lazio Guido D’Ubaldo. Il Tribunale per la scelta ha utilizzato il criterio di anzianità d’iscrizione all’albo. 

I nove designati sono, oltre a Mastrogiacomo, Andrea Balzanetti, Ivano Maiorella, Stefano Benedetti, Ida Baldi, Annamaria Graziano (professionisti) e Renata Palma, Federico Ciacchella e Carlo Felice Corsetti (pubblicisti).

I membri supplenti sono Alessandro Guarasci, Simone Massetti, Vittorio Gennari, Federica Angeli, Paola Zanoni, Giorgio Guerriero, Irene Rinaldi, Roberta Feliziani.

mani pulite

Daniele Mastrogiacomo, nato a Karachi il 30 settembre 1954, ha lavorato a la Repubblica dal 1992, è stato cronista giudiziario e poi inviato speciale. Nel 2007 è stato vittima di un rapimento in Afghanistan ad opera dei talebani. 

Ha seguito i processi Mani pulite, Priebke e Marta Russo. In seguito è stato inviato in diverse aree del Medio Oriente, dell’Asia centrale e dell’Africa subsahariana, dell’America Latina, continente di cui è uno dei maggiori conoscitori e dove ha a lungo vissuto.

mullah dadullah

Il 5 marzo 2007 Mastrogiacomo, in Afghanistan si dirige verso la città di Lashkargah, capoluogo della provincia meridionale di Helmand, sotto controllo talebano, insieme all’autista venticinquenne Sayed Haga ed al giornalista ventitreenne Adimal Nashkbandi, che gli fa da interprete; i tre hanno un appuntamento con il mullah Dadullah, comandante militare talebano della regione, per un’intervista. Pochi chilometri fuori Lashkargah, vengono bloccati, circondati, legati e imbavagliati da una decina di miliziani talebani. Inizialmente accusato di essersi introdotto illegalmente nel territorio talebano e scambiato per un agente britannico, Mastrogiacomo viene minacciato ripetutamente di morte, fino a quando i sequestratori non appurano la sua vera identità e chiedono, per il suo rilascio, che l’Italia ritiri il proprio contingente militare dall’Afghanistan. Presidente del Consiglio è Romano Prodi, la richiesta viene respinta. Si decide di utilizzare i canali messi a disposizione dall’Ong italiana Emergency. L’autista del giornalista italiano, Sayed Haga viene sgozzato e decapitato. Mastrogiacomo, una volta liberato, racconterà di aver assistito alla terribile scena. L’Italia esercita forti pressioni sul presidente afghano Hamid Karzai, al fine d’indurlo ad accettare le richieste dei criminali di liberare cinque loro compagni. Il 19 marzo si arriva al rilascio di Mastrogiacomo e alla contestuale liberazione di quattro dei cinque prigionieri talebani, mentre il giornalista-traduttore afghano, rilasciato assieme al giornalista italiano, viene ripreso lungo la strada e ricatturato. 

Il 20 marzo, Mastrogiacomo fa rientro nel suo Paese. Fra le sue prime dichiarazioni pubbliche, l’auspicio che i talebani non tornino ad avere il sopravvento nel loro Paese.

Mastrogiacomo, come gli altri nuovi Presidenti dei Consigli di disciplina regionali si troverà ad affrontare una serie di problemi ancora aperti e ad applicare il nuovo Codice deontologico varato dall’Ordine nazionale dei giornalisti e in vigore dal 30 giugno 2025.

Professione Reporter

(nella foto, Daniele Mastrogiacomo)

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