(E.M.C.) Alle 13,11 in punto, a Roma pressoché ora di pranzo, è arrivato il messaggio in contemporanea sui cellulari di tutti i cittadini, annunciato da un suono inconsueto: “Saluto Papa Francesco. Chiusura accesso Piazza San Pietro ore 17 del 25 aprile.” Firmato Protezione Civile, con tanto di traduzioni in inglese, francese e spagnolo, come si fa con gli eventi di portata mondiale.

Solo una notifica secca, lo stesso tono con cui di solito si avvisa di un’alluvione imminente o di un test di evacuazione.

Perché questo era, tecnicamente: un messaggio IT-Alert. Il sistema nazionale di allarme pubblico -attivo da poco più di un anno- progettato per avvisare in tempo reale la popolazione in caso di gravi emergenze. Funziona tramite tecnologia cell broadcast, che permette di inviare un messaggio a tutti i telefoni presenti in un’area specifica, senza bisogno di scaricare app o avere dati attivi. È un sistema pensato per terremoti, alluvioni, eruzioni vulcaniche. E oggi, a quanto pare, anche per l’ultimo saluto a un Papa.

Il risultato? Un’ondata di messaggi, tweet, panico silenzioso e bocconi rimasti a metà. Nessuna conferma ufficiale ancora, ma l’effetto emotivo è stato forte: perché se ti arriva un IT-Alert per “salutare Papa Francesco”, non puoi fare finta di niente. 

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