(S.A.) Nuova offensiva di Donald Trump contro la stampa. Venerdì, durante un incontro con i giornalisti nella sua residenza di Mar-a-Lago, il Presidente ha rivolto pesanti insulti a Nancy Cordes, corrispondente politica della Cbs News, dopo un diverbio sulla gestione dei controlli di sicurezza sugli afghani trasferiti negli Stati Uniti con l’operazione Allies Welcome al termine del ritiro dal Paese.
L’episodio è avvenuto mentre Trump commentava l’attacco di mercoledì a Washington, in cui Rahmanullah Lakanwal, un cittadino afghano arrivato negli Usa proprio tramite le evacuazioni del 2021, ha aperto il fuoco contro due membri della Guardia Nazionale. L’attentato ha provocato la morte della soldatessa Sarah Beckstrom, deceduta giovedì per le ferite riportate, mentre il sergente Andrew Wolfe resta in condizioni critiche.
serie di precedenti
Durante il confronto, Cordes ha ricordato che “il Dipartimento di Giustizia aveva riferito che Fbi e Homeland Security hanno effettuato controlli approfonditi sugli afghani portati negli Stati Uniti”. Una frase che ha scatenato la reazione del Presidente, che ha interrotto la giornalista dicendo: “Sei stupida? Sei una persona stupida?”, aggiungendo che molti degli evacuati erano “arrivati su un aereo insieme a migliaia di altre persone che non dovrebbero essere qui”.
Le offese a Cordes si aggiungono a una serie di recenti episodi in cui Trump aveva già definito altre reporter “maialina”, “brutta dentro e fuori” e “stupida”.
“hall of shame”
Nel frattempo, la Casa Bianca ha inaugurato sul sito ufficiale una pagina interamente dedicata alla segnalazione quotidiana degli articoli ritenuti “falsi o fuorvianti”. Lo strumento, presentato come un “registro delle storie false e fuorvianti dei media”, raccoglie link alle testate considerate colpevoli di omissioni, distorsioni o parzialità.
All’interno compare anche una “Hall of Shame”, una vera e propria “galleria della vergogna” relativa agli articoli giudicati più problematici. Il Washington Post figura al primo posto, seguito da Msnbc/Ms Now, Cbs News, Cnn, New York Times, Politico e Wall Street Journal. Quest’ultimo aveva restituito l’accredito al Pentagono insieme ad altre testate, dopo che il Dipartimento della Difesa aveva proposto un protocollo per obbligare i media a pubblicare solo notizie preventivamente autorizzate dal governo.
Il titolo di “Media offender of the week”, la “pecora nera” della settimana, è stato assegnato a Boston Globe, Cbs News e al britannico The Independent. Secondo la Casa Bianca, gli articoli in questione avrebbero “travisato l’appello del presidente Trump affinché i membri del Congresso fossero ritenuti responsabili per aver incitato alla sedizione”, insinuando che Trump avesse chiesto la loro esecuzione.
“pena di morte”
La ricostruzione fornita dalla Casa Bianca, però, non coincide con quella del sistema di intelligenza artificiale del social Truth, utilizzato dallo stesso Trump. Interpellata da Repubblica, l’IA ha dichiarato che:
- Trump ha effettivamente scritto che i democratici che “incitano i militari a disobbedire” commettono “sedizione/alto tradimento”;
- in uno dei post ha aggiunto l’espressione “pena di morte”;
- in altri messaggi ha parlato di “sedition” e “treason”, affermando che “devono affrontare le conseguenze”.
Secondo l’IA, dunque, “il riferimento alla pena capitale c’è stato”, anche se non direttamente collegato ai singoli esponenti democratici citati nei video. Le testate, osserva l’algoritmo, “possono aver esemplificato in modo iperbolico”, ma “la Casa Bianca non è corretta nel dire che Trump non l’abbia suggerita”.
(nella foto, l’immagine di Trump pubblicata da Time e criticata dal presidente: “Sono senza capelli”)





