Il giudice del Lavoro del Tribunale di Livorno ha dichiarato “il carattere antisindacale” della condotta di Sae Toscana s.r.l. per non avere garantito gli incontri periodici previsti dal Contratto nazionale di lavoro giornalistico tra il Comitato di redazione e i vertici aziendali. Il giudice ha inoltre stabilito che il direttore de Il Tirreno debba procedere alla calendarizzazione dei suddetti incontri nel rispetto della norma contrattuale.

La notizia arriva nel secondo giorno di sciopero proclamato dai giornalisti del quotidiano toscano per lunedì 13 ottobre 2025 dopo la “contestazione disciplinare” avviata nei confronti di un componente del Cdr de Il Tirreno.

La segretaria della Federazione nazionale della Stampa italiana Alessandra Costante, il presidente dell’Associazione Stampa Toscana Sandro Bennucci, con tutti gli organismi dirigenti del sindacato regionale, e il Cdr del Tirreno “annunciano che proseguiranno l’azione legale per ottenere in sede di opposizione, analoga pronuncia di comportamento antisindacale relativamente agli altri comportamenti aziendali. Ma soprattutto – si legge in una nota congiunta di Fnsi, Ast e Cdr – il sindacato chiederà una pronuncia del Tribunale del lavoro sulla chiusura della redazione di Viareggio, che l’azienda ha deciso nonostante avesse firmato l’accordo sugli ammortizzatori sociali (cassa integrazione e prepensionamenti) al ministero del Lavoro, impegnandosi a mantenere invariati l’organico e le redazioni fino al 31 marzo 2026”.

L’Associazione Stampa Toscana, titolare dell’azione giudiziaria per conto del corpo redazionale del Tirreno, ha dato mandato al legale, avvocato Pierluigi D’Antonio di presentare immediata opposizione presso lo stesso Tribunale del lavoro di Livorno.

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