Un omicidio e un probabile omicidio. Che la polizia non aveva inserito fra le notizie di “nera” da comunicare agli organi di informazione e che i giornalisti -in particolare quelli di Roma Today- hanno trovato da soli. In questa situazione si deve pensare che molti episodi violenti che avvengono nella Capitale restino nel buio, come più volte è stato denunciato. Di sicuro la legge Cartabia ha dettato rigide regole alle Procure, ma è possibile ritenere che le Forze dell’ordine talvolta prendano da sole l’iniziativa di nascondere. Perché tutto sembri scorrere in pace e armonia?

dopo una settimana

Ecco gli ultimi due “casi”. Il primo risale a mercoledì 2 luglio. Adriano Gneo, 48 anni, viene trovato senza vita intorno alle 18, sotto la sua abitazione in via Pietro Cardella 18, quartiere Grotte Celoni. La scrive per prima LaPresse, poi Roma Today. La notizia viene data ufficialmente una settimana dopo. La Procura indaga per omicidio, un uomo P.R. di 59 anni, conoscente della vittima, è sul registro degli indagati. Gneo prima di cadere nel vuoto avrebbe avuto una violenta lite con un uomo, che lo avrebbe rincorso fino alla terrazza condominiale da dove poi è precipitato. Secondo l’analisi del medico legale autorizzata dalla sostituta procuratrice della repubblica della procura di Roma, Claudia Alberti, è emerso che il 48enne sarebbe stato preso a pugni, riportando su un gluteo un foro compatibile con un pallino sparato da una pistola da soft air. Adriano Gneo sarebbe morto a causa di un debito di 60mila euro che la vittima avrebbe dovuto dare proprio a P.R.. Il 59enne ha detto che Adriano Gneo avrebbe pagato a febbraio del 2024 un’ultima trance del debito e il 2 luglio, dopo una discussione, si sarebbe gettato nel vuoto. Durante la perquisizione in casa di P.R., è stato sequestrato diverso materiale, tra cui pc, e carte di pagamento elettroniche. In casa c’era anche una pistola soft air.

Marcea Oglean, un uomo di 64 anni, è stato invece massacrato di botte e ucciso all’alba del 3 luglio a Roma. La notizia non è stata resa nota, ma è stata confermata a RomaToday. Il delitto si è consumato tra via Belmonte Castello e via Francesco Ferraironi, nella zona di Villa De Sanctis.

lago di sangue

A dare l’allarme, intorno alle 5 del mattino, sarebbe stato un automobilista che avrebbe trovato la vittima, cittadino romeno, a terra, in un lago di sangue e privo di sensi. Sul posto sono accorsi i medici del 118 che hanno provato a soccorrere l’uomo portandolo con urgenza in ospedale. Tuttavia, arrivato all’ospedale San Giovanni, il 64enne è morto poco dopo. Sul luogo del ritrovamento del corpo sono intervenute la pattuglie del commissario di Tor Pignattara e della squadra mobile di Roma per le prime indagini e il personale della polizia scientifica per i rilievi. L’area è poco coperta dalle telecamere, via Belmonte Castello e via Francesco Ferraironi sono due residenziali e di passaggio. Marin Marcea Oglean aveva riportato un trauma cranico, una ferita all’arcata sopraciliare, una frattura al naso e altre fratture alle costole. Aveva perso molto sangue. Dopo le indagini la squadra mobile ha fermato un uomo per l’omicidio: si tratta di un altro cittadino romeno, I. S., senza dimora come la vittima. I motivi della feroce aggressione sarebbero futili, una lite poi sfociata nell’omicidio. 

Dopo la pubblicazione su Roma Today, la Questura ha emesso un comunicato sull’episodio, riprendendo i particolari citati dal quotidiano online del gruppo Citynews.

Professione Reporter

(nella foto, il ritrovamento del corpo di Adriano Gneo)

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