(S.A.) Due ragazze non sono mai state salvate da un albero a Comfort, nel Texas centrale, come invece riportato domenica 6 luglio dal The Kerr County Lead. La notizia, diventata virale sui social media e condivisa da migliaia di utenti, è stata successivamente smentita dallo sceriffo della contea di Kerr, che l’ha definita “inaccurata al 100%”. Il Direttore del Lead, Louis Amestoy, ha pubblicato una rettifica nel corso della stessa giornata, ammettendo l’errore e spiegando come la redazione fosse stata indotta in errore da presunti testimoni oculari e da una testimonianza video rilanciata online. 

“Come tutti, volevamo che questa storia fosse vera, ma è la classica storia di disinformazione che ci tormenta tutti durante un disastro naturale. Purtroppo, la storia non è vera e la ritrattiamo”, si legge nella nota di Amestoy in cima all’articolo.

L’episodio si è verificato nel fine settimana, mentre il Texas era colpito da violente inondazioni che hanno provocato un centinaio di vittime, secondo le autorità locali. In quelle ore concitate, un video pubblicato su Facebook e X dal volontario Cord Shiflet raccontava il presunto salvataggio: due ragazze trovate vive su un albero a circa 8 metri d’altezza, rimaste lì oltre 24 ore. La notizia è stata rilanciata da pagine e account verificati, fino a raggiungere la stampa locale e nazionale.

Shiflet ha poi ritrattato, dichiarando: “Se ho sbagliato o se sbaglio, voglio scusarmi profondamente. Non voglio mai sensazionalizzare alcun tipo di storia, voglio solo condividere i fatti”. Il volontario ha riferito che la notizia gli era stata trasmessa da presunti membri del Dipartimento di Pubblica Sicurezza del Texas, di cui non conosceva l’identità. Ha aggiunto di aver ricevuto le stesse informazioni anche da un rappresentante della contea.

Il giornale The Kerr County Lead ha ricostruito come la propria inviata, la giornalista Jennifer Dean, abbia parlato con circa 20-30 persone sul luogo del presunto salvataggio, tutte concordi nel riferire dettagli simili. Alcuni cittadini l’avrebbero persino accompagnata nella zona indicata. Amestoy, fidandosi delle testimonianze e della copertura sul campo, ha pubblicato un articolo breve, citando fonti anonime, con l’intenzione di aggiornarlo successivamente. Tuttavia, nessuna verifica con le autorità era stata effettuata prima della pubblicazione. “Sapevo che non avrei ricevuto una conferma dai funzionari”, ha detto Amestoy. “Quindi, anche se avessi contattato qualcuno, sapevo già quale sarebbe stata la risposta”.

La notizia è stata condivisa anche dal Kerrville Daily Times e da altri media, che hanno a loro volta pubblicato rettifiche. L’editore John Wells ha dichiarato che “diverse persone l’hanno ribadita, sostenendo di avere informazioni di prima mano e fonti affidabili”. Tra coloro che hanno diffuso inizialmente la storia figurano anche il meteorologo Collin Myers e il conduttore Doug Warner, entrambi intervenuti in seguito per correggere i propri post.

La vicepresidente del Craig Newmark Center for Ethics and Leadership, Kelly McBride, ha sottolineato la necessità che i giornalisti responsabilizzino le fonti al momento della raccolta delle dichiarazioni: “Informare le persone che saranno effettivamente ritenute responsabili delle informazioni che forniscono -ha spiegato- può prevenire l’amplificazione di disinformazione durante emergenze”. Ha inoltre ribadito l’importanza di un’analisi interna nelle redazioni dopo gravi errori come quello verificatosi a Comfort.

Amestoy ha ammesso di essere stato colpito dalla quantità di persone che ancora credono alla storia, nonostante la smentita ufficiale. Alcuni dei post originari, come uno con oltre 4.700 condivisioni, risultavano ancora online a 48 ore dalla ritrattazione.

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