Il Presidente francese Emmanuel Macron ha insignito della Legion d’onore Massimo Nava, inviato del Corriere della Sera e per molti anni corrispondente da Parigi. Ecco la motivazione: “La sua vita professionale e personale si è sempre svolta tra Italia e Francia tra Milano e Parigi e i suoi anni da corrispondente rappresentano una grande testimonianza dell’antica amicizia che lega i nostri due Paesi”. 

Nava è nato a Milano nel 1950. Ha lavorato nel giornale del suo liceo, Parini, La zanzara. Nel 1969 è entrato come cronista ad Avvenire a Milano. Si è laureato in lettere ed è entrato al Corriere nel 1975, in Cronaca di Milano. E’ stato inviato in Asia, nei Balcani, in Iraq. Nel 2001 è stato nominato corrispondente del Corriere da Parigi e in seguito editorialista di politica internazionale con base Parigi. 

In un pezzo sul Corriere che rievocava i suoi cinquant’anni a via Solferino, ha ricordato di essersi trovato tante volte “al posto giusto nel momento giusto, a Berlino nella notte in cui cadde il Muro, a Bagdad nei giorni in cui crollava il regime di Saddam Hussein, in Kosovo quando cominciarono i bombardamenti della Nato sulla Serbia, a Belgrado quando fu cacciato il Presidente Slobodan Milosevic”. 

L’Ordine nazionale della Legion d’onore è la più alta onorificenza conferita dallo Stato francese. Si tratta di un ordine cavalleresco istituito il 19 maggio 1802 da Napoleone Bonaparte per rimpiazzare e integrare vecchi ordini reali preesistenti e che fu mantenuto dalla Repubblica. Fra i legionari italiani ci sono Eduardo De Filippo, Giorgio Armani, Emma Bonino, Massimo D’Alema, Dario Franceschini, Sergio Mattarella, Enrico Letta, Giovanni Soldini, Roberto Calasso. Fra gli stranieri Bob Dylan, Elisabetta II d’Inghilterra, Clint Eastwood, Paul McCartney, Milan Kundera. Corrado Augias, Giovanna Melandri e Sergio Cofferati hanno restituito l’onorificenza nel 2020 per protesta contro il conferimento della Legione al dittatore egiziano al-Sisi. 

1 commento

  1. Sono stato intervistato dal dott.Massimo Nava il 13 aprile 1986 Corriere della Sera. Complimenti per la Legion d’Onore.

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