Mercoledì 30 aprile 2025, Corriere della Sera, sala Albertini, riunione delle 9,30. Partecipano i Vicedirettori, i capi dei servizi, i vertici della redazione di Roma in collegamento. Si svolge un breve, sobrio festeggiamento, complimenti e auguri. Sobrio anche il festeggiato, che è Luciano Fontana, il Direttore che il 1° maggio 2015 prendeva il posto di comando di via Solferino al posto di Ferruccio De Bortoli e quindi il 1° maggio 2025 supera la barriera dei dieci anni. Nel dopoguerra nessuno era rimasto nella stanza da Direttore del Corriere consecutivamente per tutto questo tempo. Ferruccio de Bortoli ha diretto per dodici anni, ma in due tornate. Paolo Mieli ha sfiorato i dieci anni, sempre in due tornate diverse. In tutta la storia del Corriere più longevi sono stati soltanto il cofondatore Eugenio Torelli Viollier, Direttore per ventidue anni dal 1876 al 1898 e Luigi Albertini, dal 1900 a 1921. Nel 1925 Albertini è stato tra i firmatari del Manifesto degli intellettuali antifascisti, redatto da Benedetto Croce.

doti particolari

Per resistere a lungo in luoghi chiave occorrono sempre doti particolari. La data del 1° maggio coincide con una grande tenacia e resistenza sul lavoro. Fontana ha la forza del carattere e l’applicazione nel risolvere i problemi. Perde difficilmente la calma e riesce a governare una redazione grande e complessa come quella del Corriere, senza alzare quasi mai la voce e senza creare forti divisioni e feroci contrasti. Smussando. Ha gestito e gestisce dossier complicati come l’introduzione dell’intelligenza artificiale o la polemica sui pensionati che continuano a scrivere, per citare solo gli ultimi. E il cambio di “regime” in Italia dal centro sinistra (da cui lui proviene) al centro destra. Questo non sarebbe sufficiente senza una capacità riconosciuta nel comporre e dosare ogni giorno il giornale, capacità che Fontana ha affinato all’Unità e poi nell’ufficio centrale del Corriere e da Vicedirettore. Fontana è diventato Direttore quando la proprietà era ancora un azionariato diviso fra vari esponenti del “salotto buono” milanese (Mediobanca, Della Valle, Pirelli, Intesa San Paolo, Unipol) ed è stato confermato quando Urbano Cairo, nel luglio 2016, ha conquistato la maggioranza. Pian piano ha conquistato la fiducia di Cairo ed è arrivato al traguardo dei dieci anni. 

primo in italia

Il Corriere, in questo periodo, è sempre stato il primo quotidiano italiano per diffusione e ha distaccato il principale rivale, la Repubblica, di oltre 100mila copie. Nel 2014 il Corriere vendeva 423mila copie (cartaceo + digitale), Repubblica 371mila copie, una differenza di 52 mila copie. Nel febbraio 2025 il Corriere ha venduto (carta più digitale) 200.510 copie al giorno, mentre la Repubblica 97.572. Calo vistoso di entrambi (e di tutti i giornali), ma il distacco sul concorrente è salito a 103mila copie.

Nato a Frosinone 66 anni fa, Fontana si è laureato in filosofia alla Sapienza di Roma con il linguista Tullio De Mauro. Attivo nella Federazione giovanile comunista della sua città, da Frosinone lavora come corrispondete dell’Ansa e viene poi assunto come praticante nella redazione de l’Unità diretta da Emanuele Macaluso. Vi rimane undici anni, scrivendo di cronaca e politica. Quando è Direttore Walter Veltroni, lo nomina capo dell’Ufficio centrale.

Nel 1997 entra al Corriere della Sera come numero due di Paolo Ermini all’Ufficio centrale. Dopo tre anni diventa capo dell’Uffico. Nel 2003 è nominato Vicedirettore sotto la direzione di Stefano Folli e mantiene il ruolo con il successore Paolo Mieli, alla sua seconda direzione. Nel 2009 riceve la nomina a Condirettore con il ritorno al vertice di Ferruccio de Bortoli.

Professione Reporter

(nella foto Luciano Fontana, nella stanza del Direttore del Corriere della Sera)

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