(A.G.) I giornali vicini al centro destra (prima Il Giornale, poi il Tempo e Il Foglio) lo hanno dato per certo a metà febbraio: Mario Sechi nuovo portavoce di Palazzo Chigi. Sechi è direttore dell’Agenzia Agi, di proprietà dell’Eni, dal 1° luglio 2019. La nomina ufficiale è arrivata soltanto il primo di marzo. La carica ufficiale è cambiata: “Capo dell’Ufficio Stampa e relazioni con i media”. La prima decisione della Presidente Meloni è stata sottoposta al vaglio critico dei suoi collaboratori per la comunicazione e dei suoi alleati Lega e Forza Italia.
Sechi era stato visto entrare mercoledì 15 febbraio a Palazzo Chigi. Qui si è svolto un lungo incontro con i principali collaboratori della presidente del Consiglio.
In questi primi quattro mesi di legislatura i giornalisti addetti a Palazzo Chigi hanno notato la mancanza di una voce netta e univoca della presidente, che -tra l’altro- ha deciso di parlare direttamente ai cittadini tramite Facebook (“l’Agenda di Giorgia”).

legati al partito

Finora ad occuparsi della comunicazione del capo del governo c’è la portavoce storica di Meloni, Giovanna Ianniello, giornalista professionista da vent’anni. C’è Paolo Quadrozzi, che prepara i dossier per Meloni e segue la stampa estera, giornalista pubblicista da dieci anni. Quadrozzi è il cognato di Ianniello. Due giornalisti molto legati al partito Fratelli d’Italia. Dopo le prime settimane sono stati affiancati da Fabrizio Alfano, ex portavoce di Gianfranco Fini presidente della Camera, già giornalista dell’Agi, inquadrato come vicecapo ufficio stampa. C’è, inoltre, una “consulente della comunicazione di Meloni”, la segretaria personale, Patrizia Scurti, non iscritta all’Ordine dei giornalisti.
Ora l’arrivo di Sechi, già direttore di Alfano all’Agi, giornalista di centro destra ma non giornalista di partito. Non appartiene alla generazione online, dei social, e dell’intelligenza artificiale, ma ha fama di uomo capace di mettere ordine con grande determinazione. Non è considerato uomo-squadra, piuttosto un capo che dà disposizioni da eseguire. Sechi è esperto e studioso di politica estera e potrebbe anche aiutare il governo con i giornalisti stranieri. Ma non sarà portavoce di Meloni, ruolo particolarmente delicato

candidato non eletto

E’ nato a Cabras, in Sardegna, 55 anni fa. Dopo aver studiato giornalismo alla Luiss di Roma, ha iniziato a L’indipendente nel 1992. Nel 1994 viene assunto a Il Giornale, per il quale fa il caporedattore a Genova e a Milano. Dall’8 settembre 2000 al 9 novembre 2001 dirige L’Unione Sarda. Nel novembre 2001 ritorna a Il Giornale come vicedirettore e capo della redazione romana. Nell’ottobre 2007 passa al settimanale Panorama, vicedirettore e capo della redazione romana. Nell’agosto 2009 diventa vicedirettore di Libero. Dall’8 febbraio 2010 al 9 gennaio 2013 è direttore del quotidiano romano Il Tempo. Dal 2013 al 2017 è stato commentatore de Il Foglio. Alle elezioni politiche del 2013 si è candidato al Senato con il movimento politico di Mario Monti, “Con Monti per l’Italia”. Per il mancato raggiungimento della soglia di sbarramento della lista in Sardegna, risulterà non eletto.

(nella foto, Mario Sechi)

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