Povero Enrico Berlinguer.

In un articolo sulla Stampa del 29 dicembre, Flavia Perina ricorda Giorgio Almirante, segretario del Movimento Sociale ai funerali del leader comunista, “da solo senza preavviso, né scorta”. E poi: “Era il 13 giugno 1976, davanti a Botteghe Oscure c’erano un milione di persone a pugno chiuso, con la prima pagina dell’Unità in mano e quell’enorme ‘Addio’ tinto di rosso”.

No, nel 1976 doveva ancora essere rapito Moro, Berlinguer avrebbe preparato con il leader Dc il  governo delle larghe intese e poi, dopo la morte di Moro, avrebbe cancellato la strategia del compromesso storico e avrebbe consumato lo “strappo” con l’Urss. La morte avviene l’11 giugno 1984, a seguito di un malore durante un comizio a Padova, cinque giorni prima.

caso la russa

L’articolo di Flavia Perina era uno dei quattro dedicati alle polemiche sul presidente del Senato Ignazio La Russa, che ha celebrato il settantaseiesimo anniversario della nascita del Msi.

Perina è stata nel Fronte della Gioventù, deputata di Alleanza nazionale, del Popolo della Libertà e di Futuro e Libertà con Gianfranco Fini. Nel 2013 ha abbandonato Futuro e libertà, ormai alla fine. Dal 2000 al 2011 ha diretto il Secolo d’Italia. Nel 2016 Roberto Giachetti, candidato sindaco di Roma, disse che -se fosse stato eletto- avrebbe nominato Perina capo della comunicazione. Fu eletta Virginia Raggi, Movimento 5 Stelle.

correttori eliminati

Su Berlinguer c’era stato un altro infortuno giornalistico, esattamente due anni fa. Il 2 gennaio 2021 su Repubblica il direttore Maurizio Molinari intervistava il fondatore Eugenio Scalfari. Verso la fine, Molinari domanda: “Che cosa ricordi del rapimento in via Fani?”. Risposta di Scalfari: “Poco prima del giorno in cui fu rapito, Moro mi aveva invitato nel suo studio spiegandomi il programma del nuovo governo che stava per nascere con il voto anche della sinistra: ‘Fra 15 giorni vado in Parlamento e propongo un’alleanza con il Pci’, mi disse. ‘Per due legislature’, aggiunse. Berlinguer era morto e Moro al momento non voleva il Pci al governo ma nella maggioranza parlamentare”.

Il rapimento avviene il 16 marzo 1978. Il segretario del Pci sarebbe morto (come ricordato decine di righe prima, nella stessa intervista) nel giugno 1984.

Sia nel caso Perina sia nel caso Molinari, va sottolineato che quando ancora esistevano i correttori di bozze forse si sarebbero accorti degli errori, erano lì per quello. In ogni caso, anche oggi pezzi così importanti andrebbero “passati” con maggiore attenzione e cautela.

Professione Reporter

(nella foto, Flavia Perina)

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