Fedez che fa il baby sitter. Di Caprio che dona milioni di dollari all’Ucraina. Il procuratore di calcio Raiola che muore in anticipo. Sono alcune delle notizie sbagliate che ha dato nell’anno 2022 Leggo, il quotidiano gratuito del gruppo Caltagirone. 

La notizia non sono queste notizie, ma che Leggo ormai da quattro anni, a questo punto dell’anno, dichiara i suoi errori, su una pagina intera. In Italia, a quanto risulta, non lo fa nessun altro in modo così evidente. “Siamo convinti che sia inutile far finta di niente e sia controproducente nasconderlo. E allora abbiamo messo in fila i nostri sbagli, uno dopo l’altro. E, come avevamo promesso gli anni passati, siamo riusciti a farne di meno (soprattutto sul nostro sito internet), a farne di meno gravi… Chiedere scusa, scriverlo nero su bianco in prima pagina, crediamo sia doveroso. È il nostro modo per dimostrare affidabilità”, ha scritto il Direttore di Leggo, Davide Desario, nel suo fondo di giovedì 22 dicembre. 

ferragni si arrabbia

Ed ecco gli errori 2022. “Chiediamo ancora scusa agli interessati e ai lettori tutti”, inizia l’articolo che li elenca, firmato da Claudio Fabretti. 

Innanzitutto, la pandemia da Covid-19: “Il 10 gennaio abbiamo scritto che la conduttrice Francesca Barra era risultata positiva facendoci confondere dal fatto che non stesse bene la bambina. Lei ci ha subito segnalato l’errore e noi lo abbiamo corretto”. Fedez baby-sitter: “Lo scorso 21 febbraio abbiamo pubblicato sul web un articolo in cui veniva definito ‘baby-sitter’ Fedez, che rimaneva a casa con i bambini, mentre Chiara Ferragni era a New York vestita (come ha scritto lei) da Catwoman. Una definizione non felice che abbiamo corretto. Ma a diffondere ancor di più la cosa è stata proprio la Ferragni che ha deciso di dare in pasto ai suoi milioni follower uno screenshot con la definizione di baby sitter, quando era stata cambiata da molte ore. Per noi una shitstorm con accuse di maschilismo poco pertinenti, viste anche diverse scelte editoriali compiute dal nostro giornale. Per la Ferragni un autogol: ha contribuito a diffondere la definizione che voleva contrastare”. Di Caprio e l’Ucraina: “Anche il nostro giornale è caduto nell’errore di riportare la notizia secondo cui Leonardo Di Caprio aveva la nonna di Odessa e aveva perciò donato 10 milioni di dollari all’Ucraina. Una fake news”. Università errata: “In un incidente stradale a Ostia, è morta la studentessa americana Anne Katrin Butrel di 23 anni. Riportando la notizia, il 18 ottobre, abbiamo erroneamente ricordato che la ragazza frequentava la John Cabot University a Roma, informazione poi smentita”. Caso Raiola: “Il 29 aprile insieme a molte altre testate, per la verità, abbiamo anticipato di 24 ore la morte di Mino Raiola, il re dei procuratori del calcio”. Sindacalista in pensione: “Il 31 gennaio nell’articolo in cronaca milanese dal titolo ‘Milano, boom di botte e insulti ai dipendenti Atm: mandibole rotte e pistole puntate’, era stato interpellato Mauro Baroni attribuendogli il ruolo di coordinatore Filt Cgil gruppo Atm. Ma il sindacalista era ormai in pensione”. 

nero su bianco

“Cercare ogni giorno di fare meglio. Imparando dai nostri errori -ha scritto Desario- Non ci stancheremo mai di provarci. Così anche alla fine del 2022, per il quarto anno consecutivo, abbiamo deciso di dedicare una pagina alle nostre imprecisioni degli ultimi dodici mesi: affermazioni sbagliate, fake news, valutazioni errate. Alcune sono finite su internet, altre sono andate in stampa. Insomma quello che non dovrebbe capitare a chi fa il nostro lavoro ma che, ahinoi, è capitato. Siamo, però, convinti che sia inutile far finta di niente e sia controproducente nasconderlo. E allora abbiamo messo in fila i nostri sbagli, uno dopo l’altro. E, come avevamo promesso gli anni passati, siamo riusciti a farne di meno (soprattutto sul nostro sito internet), a farne di meno gravi. Tutti assolutamente in buona fede. Non è una cosa da poco, credetemi. Ancor di più in un periodo complesso e di grandi cambiamenti come questo. Chiedere scusa, scriverlo nero su bianco in prima pagina, crediamo sia doveroso. È il nostro modo per dimostrare affidabilità. Perché noi ce la mettiamo tutta ma, se sbagliamo, state sicuri che ve lo diciamo. I lettori sono molto più acuti di quanto si voglia far credere. E in tanti, infatti, hanno apprezzato la nostra iniziativa. E questo ci ha dato la conferma che siamo sulla buona strada. Avanti. Insieme. Senza paura di chiedere scusa”.

Venerdì 23 Fiorello a “Viva Rai2!” ha raccontato l’iniziativa di Leggo sulle notizie sbagliate e ha proposto al Pd: “Prendete lui, Davide Desario, il Direttore di Leggo”.

(nella foto, Davide Desario)

LASCIA UN COMMENTO