Rai 3 affida dal prossimo autunno una striscia quotidiana a Marco Damilano, ex direttore dell’Espresso.

L’Usigrai, il sindacato dei giornalisti Rai protesta.

Il Comitato di redazione del Tg 1 protesta.

Anche questo evento si inquadra nella tensione in Azienda fra rappresentanti dei giornalisti e l’amministratore delegato Carlo Fuortes. Sulla cancellazione dei Tg notturni, sull’utilizzo di forze esterne. Sulla mancata consultazione del sindacato.

“Ancora una volta -si legge nel comunicato Usigrai- l’Azienda ricorre ad un giornalista esterno per l’informazione. In un momento in cui l’amministratore delegato Carlo Fuortes chiede sacrifici agli interni, ci sembra paradossale che all’improvviso ci siano i soldi per pagare l’ex direttore de L’Espresso, con un aggravio di costi”.

servizio pubblico

Usigrai si chiede come si è giunti alla scelta di Damilano e se il direttore per gli Approfondimenti, Mario Orfeo, prima di ricorrere a un esterno, abbia valutato i curricula degli interni. Inoltre: “Non si comprende la logica di sovrapposizione di palinsesto della striscia di informazione prevista alle 20,35 su Raitre, con il Tg2 che va in onda allo stesso orario. La nuova organizzazione per generi così parte male. Freelance, giornalisti esterni, conduttori esterni, non è questa la strada del servizio pubblico”.

Il Cdr del Tg 1 scrive: “Mentre si chiedono sacrifici alle redazioni, si tagliano edizioni (come recentemente accaduto alla Tgr), si limitano o peggio si impediscono gli interventi o le collaborazioni dei giornalisti Rai all’esterno dell’azienda, non si investe in formazione e in sicurezza, come ci insegna la vicenda dei pochi e male equipaggiati inviati in Ucraina, all’inizio della guerra (e solo ora si sta rimediando), al tempo stesso si decide di spendere risorse per una nuova trasmissione d’informazione, affidandola a una figura esterna, come se in Rai e nelle nostre testate non ci fossero già le professionalità e le capacità necessarie, dimostrate più volte. Non abbiamo bisogno dell’ennesimo giornalista esterno che collabora con aziende e testate concorrenti”.

costi e criteri

Il Cdr del Tg1 chiede all’Azienda di viale Mazzini di conoscere “i criteri che hanno portato alla scelta di Marco Damilano e di conoscere i costi che comporterà la nuova trasmissione”. Per il Cdr grave è “la coincidenza di orario del nuovo programma con un’edizione di un nostro telegiornale nazionale. Ci uniamo alla battaglia dell’Usigrai e dei colleghi del Tg2 nel denunciare l’incoerenza e la totale mancanza di visione di questa decisione aziendale”.

E’ inaccettabile, per il Cdr del Tg 1 “da un lato operare tagli all’informazione (dalle edizioni alle troupe) in una presunta ottica di risparmio e dall’altro assumere esterni a caro prezzo. Uno schiaffo ai danni dei professionisti Rai e uno spreco di denaro pubblico”.

(nella foto, Marco Damilano)

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2 Commenti

  1. E poi Damilano è troppo di parte. Scelta inopportuna anche data la presenza interna di tanti giornalisti di valore.

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