Due interrogazioni parlamentari sulla vicenda dell’ex fissa. Al ministro dell’Economia e delle Finanze Franco e al ministro del Lavoro Orlando.

La prima è del deputato Emilio Carelli (Coraggio Italia),  la seconda della senatrice Tatjana Rojc (Pd). Lo riporta Barbara Pavarotti sul sito del movimento Senza Bavaglio.

In entrambe le interrogazioni si riassume la storia dell’ex fissa, prevista dal contratto nazionale di lavoro per chi resta oltre 15 anni in una stessa azienda e si fa il punto della situazione: oltre 2000 giornalisti sono in attesa di ricevere questa prestazione, per un importo lordo di circa 140 milioni. Sottolineano Carelli e Rojc che il pagamento della ex fissa agli aventi diritto consentirebbe allo Stato di incassare imposte per circa 50 milioni.

quindici relazioni

Il Fondo ex fissa – scrivono Carelli e Rojc – ha avuto riconoscimento ufficiale con la legge 449 del 27 dicembre 1997, che lo ha definito “Fondo integrativo di previdenza per i giornalisti professionisti” ed è citato in 15 relazioni della Corte dei Conti relative ai bilanci Inpgi dal 1996 al 2019. E la Cassazione ha stabilito trattarsi di previdenza, non di retribuzione differita. Ma il finanziamento del Fondo, previsto da Fieg e Fnsi, con un prelievo percentuale dallo stipendio di tutti i giornalisti dipendenti, si è rivelato insufficiente. Il Fondo è gestito dall’Inpgi per conto di Fieg e Fnsi, ma tutti e tre gli Enti hanno sempre respinto responsabilità dirette.

L’onorevole Carelli e la senatrice Rojc chiedono ai ministri dell’Economia e del Lavoro: quale sia la situazione reale dei crediti maturati da giornalisti aventi diritto; quali iniziative, per quanto di rispettiva competenza, intendano adottare per salvaguardare una forma di risparmio, costituzionalmente garantita, dei giornalisti in attività e in pensione beneficiari del Fondo integrativo ex fissa.

sbagli e rimedi

La senatrice Rojc chiede inoltre: quante entrate lo Stato ricaverebbe di Irpef dal pagamento di tutto il debito ex fissa; a quanto ammonta esattamente il debito complessivo dell’ex fissa e quanti sono i giornalisti pensionati creditori; dove è collocato il Fondo e dove lo sarebbe dopo il primo luglio, quando l’Inpgi per le pensioni dei lavoratori dipendenti, sarà assorbito dall’Inps. 

L’onorevole Carelli, giornalista, è nell’elenco dei creditori. Tatjana Rojc ha dichiarato di non essere creditrice:  “Ma ho ritenuto opportuno presentare questa interrogazione perché sono sempre per la giustizia e il diritto dei lavoratori di avere quanto gli spetta. In questa vicenda qualcuno ha sbagliato e deve rimediare ai propri sbagli”.

La parola, ora, ai due ministri.

Fieg e Fnsi stanno in questi mesi cercando una soluzione al problema. Con il passaggio dell’Inpgi all’Inps infatti il Fondo ex fissa resterebbe senza collocazione. L’ipotesi al momento sarebbe di utilizzare la dotazione di circa 40 milioni del “Fondo contrattuale per le finalità sociali”, che, col passaggio a Inps, verrà smantellato. Questa somma, a quanto risulta al Comitato “Diritto ex fissa”, potrebbe essere destinata a saldare in parte i circa 850 creditori che nel 2018 accettarono la riduzione a metà del loro credito.

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