di SOFIA GADICI

“Tutti gli articoli contenuti in questo sito sono falsi (almeno finché non si avverano) e sono stati redatti a scopo esclusivamente umoristico. L’utilizzo di nomi di personalità o aziende è, in questo contesto, strumentale alle finalità satiriche del sito”. Lercio è questo, una “testata” che ha milioni di follower e inventa storie divertenti, pescando dalla vita reale, esasperando i tratti di episodi e persone per far ridere. 

Lercio.it è nato dall’idea di Michele Incollu nell’ottobre 2012. Dopo poco è diventato un blog collettivo “occupato – si legge nella descrizione su Facebook – dai ragazzi di Acido Lattico (ex frequentatori assidui della Palestra di Daniele Luttazzi), gruppo satirico nato qualche anno prima”. Oggi Lercio ha oltre 20 autori e produce a getto continuo “fictional news” (notizie immaginarie) e “promuove la satira su temi come politica, sesso, morte e religione, e irride il cattivo giornalismo”. È quindi un sito di “fake news”, ma il suo esserlo in modo plateale lo rende esente da qualsiasi accusa di cattiva informazione. O quasi. 

offesa ai cattolici

Il 9 febbraio Lercio ha ricevuto da Codacos la richiesta ufficiale di smentire un articolo che lo riguarda. L’articolo in questione è del 7 febbraio ed è intitolato “Ha detto ‘Dio, Cristo’, Codacons contro l’intervento di Papa Francesco in tv da Fazio”. Nell’articolo (https://www.lercio.it/ha-detto-dio-cristo-codacons…/) si legge: “È durissimo l’attacco di Carlo Rienzi, fondatore e presidente del Codacons, all’indomani dell’intervento di Papa Francesco a ‘Che Tempo Che Fa’. ‘Durante il programma condotto da Fabio Fazio, è stato nominato Dio più e più volte, in diversi contesti’, si legge in un comunicato stampa diramato dall’associazione dei consumatori, ‘abbiamo deciso di sottoporre le immagini all’attenzione della magistratura, affinché verifichi se l’intervista possa configurare una offesa al sentimento cattolico e ai simboli della cristianità, considerato che c’è stata anche una vistosissima esposizione del crocifisso'”.

Il comunicato, naturalmente, non esiste. Codacons è però caduto volontariamente, o no, nella trappola. 

minaccia di querela

“Gentile redazione – si legge nel testo della email inviata a Lercio e resa pubblica dal sito – in merito all’articolo satirico pubblicato, trattandosi di un argomento estremamente delicato e considerati i rapporti che la nostra associazione intrattiene con il Pontefice, vi diffidiamo a dare smentita dell’esistenza del comunicato Codacons da voi citato. In caso contrario saremo costretti a proporre querela nei vostri confronti per i reati ravvisabili”.

Lercio ha quindi smentito l’esistenza del comunicato e su Facebook ha chiarito: “Il Codacons, Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori, ci invita formalmente a dare smentita dell’esistenza del loro comunicato ufficiale citato nell’articolo da noi pubblicato. Cosa che facciamo prontamente: il comunicato è falso. L’intero articolo è falso. Ne approfittiamo anche per rivelare, consapevoli di infliggere una grossa delusione ai nostri lettori, che pure tutte le altre notizie che abbiamo pubblicato finora sono false. Scusateci tutti”.

Il messaggio ha provocato molta ilarità nel pubblico social e, in serata, non è mancato un altro affondo del sito: “[ULTIM’ORA] Papa Francesco chiama Lercio per smentire i rapporti col Codacons”.

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