di SOFIA GADICI

“Con il servizio di Report è andato in onda un lungo compendio delle più gravi e irresponsabili tesi antivacciniste”. Questa è l’accusa che i parlamentari del Pd hanno rivolto a Sigfrido Ranucci e al suo programma Report, in Commissione di vigilanza Rai. 

I parlamentari, a cui si sono aggiunti anche esponenti di Forza Italia e Italia Viva, hanno considerato il servizio “Non c’è due senza tre”, andato in onda lunedì 1° novembre su Rai3 “un episodio molto grave di disinformazione su una rete del servizio pubblico radiotelevisivo, tanto più discutibile perché avvenuto mentre operatori sanitari, giornalisti ed esponenti delle istituzioni sono obiettivo di manifestazioni No Vax e No Green Pass, spesso violente, che si alimentano proprio delle falsità contenute e diffuse dal servizio di Report”. Per queste ragioni hanno chiesto al Presidente e all’Amministratore Delegato della Rai chiarimenti: “Se fossero a conoscenza dei contenuti del servizio, se ne avessero avallato la diffusione, quali iniziative intendono mettere in campo per ristabilire un livello corretto e veritiero di informazione sui vaccini anti Covid, sul lavoro del Comitato Tecnico Scientifico e sulle decisioni assunte dal Parlamento e dal Governo a tutela della salute pubblica”. Puzzer, già leader dei portuali di Trieste, ha fondato un movimento “No Green Pass”.

sgarbi e il daspo

Alla polemica si è aggiunto anche Vittorio Sgarbi, che in un tweet ha scritto: “Vedo molte affinità fra Sigfrido Ranucci e Stefano Puzzer: esprimono entrambi dei dubbi sulla gestione del vaccino, quindi delle due l’una: o consentono a Puzzer di dire delle cose in piazza, o danno il Daspo anche a Ranucci. Altrimenti non si capisce la logica”.

Sui social Ranucci ha respinto con forza gli attacchi. Ha difeso il diritto di informazione e si è detto “stufo di queste accuse. Sono vaccinato – ha aggiunto – come tutta la redazione di Report, ma come giornalista devo essere libero di raccontare delle criticità. Quali sarebbero i contenuti No Vax? Credo che i parlamentari non abbiano visto il servizio”.

risposte vaghe

Passo indietro. L’inchiesta incriminata è di Samuele Bonaccorsi e Lorenzo Vendemiale e ruota intorno alla mancanza di controlli frequenti anti-covid tra i sanitari, alla diminuzione degli anticorpi generati dai vaccini a distanza di tempo, alle confuse decisioni del Comitato Tecnico Scientifico riguardo ai richiami, alle risposte vaghe fornite a Report dal Cts e ai guadagni delle case farmaceutiche che producono i sieri anti-Covid. La puntata del 1° novembre ha realizzato la media del 10,4 di share con oltre 2,2 milioni di telespettatori, raggiungendo punte di oltre 2,6 milioni.

Il 2 novembre Ranucci è stato ospite del programma DiMartedì su La7 condotto da Giovanni Floris, ha ripercorso la storia di Report, i principali servizi dell’ultimo anno e ha ribadito la sua posizione sull’inchiesta sui vaccini e sugli attacchi ricevuti. Per Ranucci si tratta di una  “grande operazione di distrazione di massa. Ogni volta che tiriamo fuori temi che non si vogliono sentire, ci accusano di essere No Vax. Abbiamo solo evidenziato come dovrebbe fare il giornalismo d’inchiesta. È da No Vax dire che il 9 settembre Aifa si è sbagliata a scegliere con troppa fretta di iniettare il vaccino Moderna a dose intera, quando la stessa azienda Moderna sei giorni prima aveva raccomandato metà dose? È da No Vax chiedere che venga fatto il tampone più frequentemente agli infermieri che rischiano di contagiarsi perché cala l’efficacia del vaccino? È da No Vax chiedere di sorvegliare con attenzione gli anticorpi per fare prevenzione?”. L’intervista si è conclusa con i complimenti di Floris a Ranucci, a Report “e alla Rai che vi manda in onda”.

serio e documentato

Al fianco di Report si è schierato anche il sindacato Usigrai: “Report – si legge nel comunicato diffuso anche sui social – ha svolto un rigoroso, serio e documentato lavoro giornalistico d’inchiesta, come richiede il miglior Servizio Pubblico. Nessuna tesi No-Vax, nessun cedimento a teorie anti-scientifiche. Il Sindacato difende il meticoloso lavoro dei colleghi e di tutta la redazione di Report, precisando (come ha ricordato lo stesso conduttore) che raccontare le criticità del sistema dei vaccini non significa schierarsi contro, ma farle emergere per migliorarlo e renderlo più efficace e solido nella lotta contro il Covid19. Il lavoro di Report è in linea con la missione d’inchiesta che accompagna da sempre la trasmissione in tutti i temi affrontati, compresa la Pandemia da Covid19”.

mal di pancia

La storia non è finita qui. La presenza di Ranucci alla trasmissione di Floris su La7 ha scatenato non pochi mal di pancia. Sempre il 2 novembre, nel corso della trasmissione “Cartabianca”, la conduttrice Bianca Berlinguer si è lamentata del fatto che Ranucci fosse ospite su La7. In studio, con Berlinguer, era presente Gianluigi Paragone, che ha espresso solidarietà alla redazione di Report. A questo punto la conduttrice è intervenuta: “Non mi dà fastidio che se ne parli, ma siccome se ne sta parlando dall’altra parte, dal nostro concorrente, capisci… Non mi avrebbe dato fastidio se se ne fosse parlato qua. Puoi esprimere solidarietà, ma preferirei soprassedere, è dai nostri concorrenti”.

A stretto giro è arrivata anche la replica, piccata, di Ranucci: “La mia presenza in un programma diverso dalla Rai è stata autorizzata. Lo era invece chi si è fatto intervistare dalla televisione privata mentre portava a passeggio il cane?”. Il riferimento è alle dichiarazioni che Bianca Berlinguer rilasciò lo scorso gennaio al programma Non è l’Arena, su La7, riguardo all’allontanamento dal suo programma di Mauro Corona.

(nella foto, Sigfrido Ranucci)

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