Comincia male il rapporto fra Massimo Giannini, direttore della Stampa e il nuovo Comitato di redazione, eletto poche settimane fa. Una parte dell’antico giornale di Torino (fondazione, 1867) mal digerisce i metodi rapidi del direttore molto “romano”.

Tanto per cominciare, in data 10 marzo, fa undici spostamenti e li comunica al Cdr appena un’ora prima di comunicarli a tutta la redazione (il contratto prevederebbe 72 ore). Il Cdr, avendo il tempo, avrebbe avuto da ridire su parecchi degli undici spostamenti. Prendiamo Marianna Bruschi, nominata responsabile digital della Stampa. Si tratta di un “distacco” da Gedi Digital, la sezione aziendale che comprende Stampa, Repubblica, Espresso, Radio Capital, Secolo XIX, Huffington Post, otto giornali locali. Secondo il Cdr, andando a ricoprire un ruolo così rilevante avrebbe dovuto essere una dipendente della Stampa. Risposta di Giannini: “Le cose sono cambiate, dobbiamo abituarci ai nuovi perimetri aziendali”. Vale a dire: siamo tutti nella stessa barca, Gedi, e si passa senza troppe cerimonie da una testata all’altra.

elemosina e dignita’

Poi c’è il caso di Giorgio Ballario, trasferito dalla cronaca di Torino alla redazione Glocal e promosso redattore esperto. Ballario ha scritto una lettera a tutta la redazione per dire che rinuncia alla promozione, perché il trasferimento avviene senza il suo assenso, come ha spiegato al direttore, che glielo ha annunciato al telefono poco prima di renderlo ufficiale: “Di fronte a decisioni che mi ricordano i vecchi tempi del servizio militare, la mia dignità mi impone di rifiutare un’elemosina da parte di chi calpesta la mia volontà senza il minimo rispetto per 27 anni di professionismo e quasi 22 anni di lavoro alla Stampa”.

I casi sono tanti e il Cdr li elenca puntigliosamente. I rappresentanti sindacali dicono che Giannini ha il potere di spostare i colleghi, ma contestano il metodo: al telefono, con preavviso di due ore e senza alternative. Ricordano che Giannini ripete di essere il primo ad arrivare al giornale e l’ultimo ad andare via e quindi come mai non ha avuto tempo di mostrare rispetto per i colleghi, incontrandoli?

chiusure fuori controllo

Il Cdr riferisce alla redazione di aver fatto con Giannini il punto su difficoltà denunciate da mesi: settori e redazioni sguarnite, gravi lacune organizzative, straordinari, chiusure fuori controllo e nuove iniziative che hanno ulteriormente accresciuto i carichi di lavoro già appesantiti dall’emergenza Covid. La redazione -dice il Cdr – “è sempre più stanca, demotivata, fiaccata dai tagli stipendiali e sostanzialmente inascoltata dalla direzione”.

Al centro della nuova organizzazione Giannini ha annunciato il lancio dal 15 aprile del nuovo digitale Gedi nel settore Food. L’iniziativa sarà radicata a Torino, proprio alla Stampa. E ha spiegato che il giornale sarà sempre più proiettato verso l’innovazione e l’ibridazione delle piattaforme. Il Cdr ha ribattuto di non aver ben compreso il senso di “innovazione e ibridazione delle piattaforme”. Ma si attende dal direttore “un concreto e rapido segnale di riorganizzazione a partire dai carichi di lavoro che da ora in avanti la redazione potrebbe non essere più in grado di sostenere”.

Professione Reporter

(nella foto, Massimo Giannini)

4 Commenti

  1. Giannini, imperterrito, continua non a stupirci questa volta, ma a dare ancora prova di una crescente arroganza. In questo caso ” i nuovi perimetri aziendali ” che prevedono dal 15 di aprile, sul digitale della stampa di Torino, il lancio del settore Food che lui con un eufemismo definisce ” innovazione e ibridazione delle piattaforme”, è un ulteriore segno che il suo ego smisurato intende proseguire sulla via dell’ ” io sono io e voi nun siete un ca##o” e che lo spirito di squadra non appartiene al suo DNA. L’ espressione romanesca che lo accomuna al Marchese del Grillo che Alberto Sordi con il suo grande talento artistico e la sua ironia, è riuscito a rendere ai nostri molto simpatico, non funziona con Giannini che non è più neanche simpatico.
    Solidarietà al c.d.r. e complimenti a Ballario che con il suo gesto ha provato a spiegargli che esistono anche l’etica e la dignità professionali.

  2. Complimenti al signor Giannini che prima si inchina a Renzi e gli pubblica la lettera sulla Stampa e poi si becca la querela. Ma chi è costui, un “miracolato” del nepotismo allargato?

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