Si chiama Meredith Kopit Levien, ha 49 anni, è la nuova amministratrice delegata del New York Times. Biglietto da visita, parole sue: “Il Times continuerà a investire e a difendere il giornalismo indipendente e di alta qualità da cui dipende la nostra democrazia”. Caratteristiche: “È una leader innovativa e brillante. Ha saputo migliorare tutto ciò su cui ha messo mano all’interno dell’organizzazione”.  Parole si Arthur Gregg Sulzberger, editore del New York Times. Curriculum vitae: ha lavorato ad Atlantic, a Forbes Media, dove dal 2008, nonostante tremenda crisi economica di quell’anno, ha arginato le perdite puntando tutto sul digitale. Qui, a Forbes, introduce il “native advertising”, un nuovo metodo di raccolta pubblicitaria, che permette agli inserzionisti di creare i propri contenuti. Da Wikipedia: “Native advertising (o pubblicità nativa) è una forma di pubblicità sul world wide web che, per generare interesse negli utenti, assume l’aspetto dei contenuti del sito sul quale è ospitata. Al contrario della pubblicità tradizionale, che distrae il lettore dal contenuto per comunicare un messaggio, il native advertising cala completamente la pubblicità all’interno di un contesto senza interrompere l’attività dell’utente, poiché assume le medesime sembianze del contenuto, diventandone parte, amplificandone il significato e catturando l’attenzione del potenziale consumatore”. Pubblicità che si camuffa da giornalismo.

Nel 2013 Kopit Lieven arriva al Nyt, re dei quotidiani mondiali. Responsabile Pubblicità. Assume ottanta dipendenti esperti di internet e si porta al Nyt il native advertising, ribattezzandolo Paid Posts. Novità: sono alcuni dei giornalisti del Times che scrivono (cioè: accettano di scrivere) gli annunci pubblicitari assieme ai clienti (aziende tipo Netflix, Chevron, Dell). Lo scopo è che gli ads abbiano lo stesso stile degli articoli. La filosofia di fondo è quella gradita ai pubblicitari: mescolare l’informazione con gli spot, non distinguerle più nettamente, come è stato per decenni. Risultato: non essere chiari col lettore. Consigli per gli acquisti, inventò Maurizio Costanzo. Cosa si sta leggendo, un articolo che dà informazioni, oggettive o qualcosa che spinge a comprare, ad apprezzare?

Anche questa è la supermanager Meredith. Super digitale, impegnata sulla prossima frontiera del giornalismo, i video, e anche native advertising. Prende la guida da settembre della più prestigiosa testata del mondo. Certo, poi c’è il direttore, ci sono i giornalisti, che difenderanno i principi della professione. Sempre più soli a farlo, e nemmeno tutti.

(nella foto, Meredith Kopit Levien)

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